Toni Servillo, è uno dei più grandi attori italiani, un successo costruito col duro lavoro. Dai primi passi nella sua Caserta fino al successo de “La Grande bellezza”. E’ diventato noto per le sue grandi interpretazioni cinematografiche ma non ha mai abbandonato il suo primo e più grande amore: il teatro.

Toni Servillo: teatro

E’ nato ad Afragola, in provincia di Napoli, nel 1959 ma Marco Antonio Servillo, per tutti Toni, è a tutti gli effetti un cittadino di Caserta. E’ qui che comincia a recitare nell’oratorio salesiano, ed è qui che con l’adolescenza  si appassiona alla politica, prende parte ai moti studenteschi e decide di collaborare alla fondazione dello sperimentale Teatro Studio di Caserta, dove muove i suoi primi passi in tournée nazionali ed Europee. Nel 1986 scocca l’amore professionale per Mario Martone, grande regista napoletano, e fondatore del gruppo teatrale partenopeo Falso Movimento.  I due poi fonderanno Teatri Uniti di cui Servillo è tutt’ora direttore artistico. In quell’anno mette in scena la sua prima opera teatrale, “Guernica”.Da lì parte la sua straordinaria carriera teatrale che lo vedrà recitare in “Adda passà a nuttat’ ” e “L’impero della ghisa” di De Berardinis a cavallo degli anni ’90. A metà decennio si spinge fino a mettere in scena Moliére con “Il misantropo” e “Tartufo”. Ma Servillo ama sperimentare e nel 1999 si lancia nel teatro musicale rappresentando a La Fenice di Venezia, “La cosa rara” di Martin y Soler. E’ un altro amore che sboccia perché poi Toni rappresenterà “Le nozze di Figaro” di Mozart, “Arianna e Naxos” di Strauss, “Fidelio” di Beethoven e “L’italiana di Algeri” di Rossini. Fino ad arrivare allo straordinario successo di critica ottenuto da “Le voci di dentro”  di Eduardo De Filippo diretto e interpretato da Servillo che vince il premio Le Maschere del teatro italiano. L’opera sarà poi trasmessa in diretta tv dal San Carlo di Napoli nel 2014, in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Eduardo, con la regia televisiva di Paolo Sorrentino.

Toni Servillo: filmografia

Già Sorrentino. Tra lui e Servillo esiste un legame profondo che ha nutrito l’uno del genio dell’altro. Raggiungendo il suo apice con “La Grande Bellezza” e quel Jepp Gambardella che portò tutti e due a Los Angeles a ritirare l’Oscar. Ma è un legame che comincia nel 2001 con “L’uomo in più” e prosegue con capolavori come “Le conseguenze dell’amore” che regalerà il nastro d’argento a Servillo, “Il divo” in cui l’attore casertano fornisce un’interpretazione straordinaria di Giulio Andreotti. Ma Sorrentino non è l’unico regista con cui Servillo mostra il suo superbo talento. A cominciare da Mario Martone, con cui esordisce sul grande schermo in “Morte di un matematico napoletano” cui seguiranno altri tre film, prima del capolavoro “Noi credevamo” del 2010. E poi tanti altri grandi successi come “La ragazza del lago” e “Il gioiellino” di Molaioli, “E’ stato il figlio” di Ciprì, “Bella addormentata” di Bellocchio, “Viva la libertà” e “Le confessioni” di Andò. Insomma una carriera meravigliosa, portata avanti sempre in silenzio, con l’umiltà unita alla determinazione di quel ragazzo di Caserta che protestava perché voleva cambiare il mondo. Se questo articolo ti è piaciuto o ti è sembrato interessante clicca qui per visitare la pagina Facebook di Campania Excellence e se ti va lascia il tuo like. Invece, chi vorrà vedere dal vivo prossimamente quel ragazzo diventato uno dei migliori attori italiani potrà farlo a Salerno nel corso del festival Salerno Letteratura di cui abbiamo parlato qualche giorno fa.